Ci sono canzoni che nascono come un ricordo d’infanzia, altre come un profumo nell’aria.
“Settembre addosso” è entrambe le cose: un piccolo racconto in musica che parla di passaggi, stagioni, attese e primi turbamenti.
È una canzone cantautorale, scritta da me con uno spirito poetico (😂😂… ho sempre desiderato dirlo! 😂😂).
Il risultato è un brano dalle sonorità folk mediterranee, con un ritmo lento e contemplativo, a tratti quasi da ballata popolare, e un testo che strizza l’occhio ai grandi cantautori come Francesco Guccini o il sardissimo Piero Marras.
Una musica che profuma di mirto, vendemmia e tramonti, e racconta quel momento in cui si diventa grandi senza accorgersene, quando il corpo cambia e l’anima si accende di nuove curiosità.
Chiudete gli occhi, e lasciate che questo settembre addosso vi accompagni tra memoria e sogno.
Settembre addosso:
[Strofa 1]
Balli scalza sulla ghiaia,
mentre il mosto bolle piano,
ride il cielo tra le viti
e il sudore sa di pane e mirto amaro.
Hai negli occhi il vento salso
e un segreto dentro il petto,
tua madre guarda attenta
ma non ferma il tuo “difetto”.
[Strofa 2]
Un vestito che si muove
come vela tra le dita,
una spalla che si scopre
e la pelle che si fida.
Lui ti cerca tra le luci,
finge scherzi, fa il guascone,
ma non sa che il fuoco vero
questa volta non concede (o forse si!???).
[Ritornello]
È settembre addosso,
profuma di mare e vendemmia,
c’è un tamburo ma lontano
che propone una scintilla.
Non è amore, non è ancora,
è il confine che si piega,
tra l’infanzia che si spegne
e una donna che si sveglia.
[Strofa 3]
Vecchi canti nella piazza,
vino scuro, mani piene,
e le zie che sparlan forte
mentre il buio si fa miele.
Tu li sfiori coi tuoi passi
ma non chiedi se hai il permesso,
in un gesto che è ribelle
ma già pieno di promesse.
[Ritornello]
È settembre addosso,
ha il sapore del mirto e del mosto,
c’è un’idea che ti attraversa
come un lampo senza volto.
Non è amore, non è adesso,
è qualcosa che somiglia
a una porta che si apre
mentre il ciel si meraviglia.
[Finale – in calando, sussurrato]
Tutto inizia in una sera
che sa d’uva e nostalgia,
con la pelle un po’ impacciata
e la gioia che fa paura.
Ma tu danza, non frenare,
sei la festa che ora inizia:
è la prima volta bella
che profuma di poesia (e di mosto e mirto!)