“Lui trombava! (Era quello bello)” è un’ode agrodolce a quell’amico che, senza sforzo apparente, monopolizzava l’attenzione femminile, lasciando gli altri a fare la figura delle comparse. Il brano, con il suo ritornello ossessivo e la sua narrazione schietta, dipinge il ritratto di un ‘Adone’ con una saggezza di strada molto discutibile, ma con un talento innato nel conquistare cuori. Un inno alla frustrazione di chi viveva all’ombra di un ‘campione’, in cui l’ironia amara si mescola al ricordo nostalgico di quegli anni spensierati e, a volte, un po’ disperati.
Lui trombava! (Era quello bello)
[Strofa 1]
Lui entrava e già si scioglievano,
noi come cani che fuori sbavavano…
Era l’Adone, il re della festa,
noi lo sfondo, la comparsa modesta!
[Strofa 2]
Non sapeva contare fino a dieci,
ma con le donne sapeva i benefìci…
Belle, carine, pure un po’ strane,
per lui l’importante era solo… trombare!
[Ritornello]
Era quello bello! (E trombava, trombava!)
Noi con lo spritz e lo sguardo afflitto,
lui con un drink e un numero scritto!
Era quello bello! (E trombava, trombava!)
Noi a pagare, lui da campione,
noi con la birra, lui col bicchiere di bolle (furbone!)!
[Strofa 3]
Discoteca, omaggio-coppia in tasca,
noi in attesa di un’anima buona…
Ma con lui tutte già sistemate,
(o almeno così veniva sentenziato!).
[Ponte]
E noi giù di biglietti, giù di moneta,
a volte, pure per lui che ride alla meta!
Pagavamo l’ingresso, pure il mojito,
e lui bacio in fronte e passo spedito!
[Ritornello]
Era quello bello! (E trombava, trombava!)
Noi con i debiti, lui con le stelle,
noi fuori in coda, lui con le belle!
Era quello bello! (E trombava, trombava!)
Noi con la rima e la frustrazione,
lui che brindava senza ragione!
[Finale]
Del bel Adone ha il corpo ‘sì preciso,
del figlio di Cefiso è invece il viso.
Ma il vello della testa, nero e folto,
nasconde un cervellin piccolo e stolto!
Ma lui trombava! (Oh sì, trombava!).
(‘ncà nosta! Benni posta!)