Nella poesia “Il sabato del villaggio”, Giacomo Leopardi racconta la magia dell’attesa: quel momento sospeso in cui la speranza è più dolce della realtà, e il sogno del giorno di festa è più vivo del giorno stesso.
È un sabato che diventa simbolo dell’intera vita umana: si corre, si sogna, si prepara… ma spesso la gioia sta proprio nel “quasi”, nel non ancora.
Con “Saturday Dream” ho voluto portare questo tema nel presente, in una dimensione pop e urbana.
Le luci della città, la corsa al divertimento, le notti del weekend: tutto racconta lo stesso desiderio di felicità che Leopardi aveva intravisto nei volti dei suoi paesani. Ma, come allora, anche oggi la magia dell’attesa svanisce all’alba, lasciando una lieve nostalgia.
La canzone è un invito a celebrare il viaggio, non la meta; a riconoscere che il sogno, per restare tale, deve forse restare incompiuto.
Perché ogni “Saturday dream” è un piccolo sabato del villaggio moderno, dove la vera festa è dentro di noi.
Testo della canzone (2025 – Luigi Nuscis) | Testo originale (1829 – Giacomo Leopardi) |
Saturday Dream :
[Strofa 1] Lei cammina nel vento, ha i capelli dorati, torna a casa, è felice, occhi un po’ affaticati. La città si prepara, mille luci nel blu, la promessa di un sabato che non tornerà più. [Pre-Ritornello] Tutti in corsa per la festa, con il cuore in overdrive, ma lo sai che poi domani non sarà mai come il live? [Ritornello] Saturday dream, waiting for the light, everybody’s dancing, stars are shining bright. Saturday dream, just a little lie, ‘cause the morning’s coming, killing all the vibe. [Strofa 2] C’è chi ride, chi canta, chi si veste a colori, già pregusta la notte come fosse un amore. Ma la luna non aspetta, il tempo vola via, ogni attesa è più bella di qualsiasi magia. [Pre-Ritornello] Tutti in corsa per la festa, con il cuore in overdrive, ma lo sai che poi domani non sarà mai come il live? [Ritornello] Saturday dream, waiting for the light, everybody’s dancing, stars are shining bright. Saturday dream, just a little lie, ‘cause the morning’s coming, killing all the vibe. [Bridge – più intimo e sospeso] Il segreto è nel viaggio, nel brivido che hai, non cercare risposte che poi non avrai. Ogni sogno è più dolce, finché resta così, nell’attesa infinita di un giorno che è qui. [Outro – energia crescente] Saturday dream, Saturday dream, keep on running, chase the gleam. Saturday dream, Saturday dream, but the sun will break the scene. |
Il sabato del villaggio:
La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell’erba; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine Su la scala a filar la vecchierella, Incontro là dove si perde il giorno; E novellando vien del suo buon tempo, Quando ai dì della festa ella si ornava, Ed ancor sana e snella Solea danzar la sera intra di quei Ch’ebbe compagni dell’età più bella. Già tutta l’aria imbruna, Torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre Giù da’ colli e da’ tetti, Al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno Della festa che viene; Ed a quel suon diresti Che il cor si riconforta. I fanciulli gridando Su la piazzuola in frotta, E qua e là saltando, Fanno un lieto romore: E intanto riede alla sua parca mensa, Fischiando, il zappatore, E seco pensa al dì del suo riposo. Poi quando intorno è spenta ogni altra face, E tutto l’altro tace, Odi il martel picchiare, odi la sega Del legnaiuol, che veglia Nella chiusa bottega alla lucerna, E s’affretta, e s’adopra Di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba. Questo di sette è il più gradito giorno, Pien di speme e di gioia: Diman tristezza e noia Recheran l’ore, ed al travaglio usato Ciascuno in suo pensier farà ritorno. Garzoncello scherzoso, Cotesta età fiorita E’ come un giorno d’allegrezza pieno, Giorno chiaro, sereno, Che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, Stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo’; ma la tua festa Ch’anco tardi a venir non ti sia grave. |