“Verrà la notte” è una reinterpretazione musicale ispirata alla celebre poesia “Verrà la notte e avrà i tuoi occhi” di Cesare Pavese, unendo la forza evocativa dei suoi versi a un linguaggio sonoro moderno. In questa cover di 3 minuti e 12 secondi, troviamo fusa chitarra classica, archi orchestrali e un beat trap morbido, creando una ballata epica e introspettiva che attraversa malinconia, amore e libertà. È un omaggio alla parola poetica, ma anche un viaggio musicale nel buio e nella luce dell’anima.
Testo della canzone (2025 – Luigi Nuscis) | Testo originale (1950 – Cesare Pavese) |
Verrà la notte:
[Strofa 1] Verrà la notte e avrà i tuoi occhi, ombre di piombo sopra i ginocchi, vento che urla dai vicoli sporchi, tempo che sfugge nei giorni storti. [Strofa 2] La luna incide sui muri spenti, nomi di amanti, nomi di assenti, e un cane aspetta tra i pavimenti, chi non ritorna, chi mente ai venti. [Ritornello (epico + trap vocal ad-libs)] “E tu sarai— ooh-ohh— la pioggia che cade, sarai la voce— ah-ah— che non dirà, sarai la mano— yeah— che non si tende, sarai la morte e la libertà.” [Strofa 3] Verrà l’inferno coi suoi rimorsi, treni che corrono senza più scorsi, una chitarra che piange i morti, canta chi vive, chi non ha sorti. [Strofa 4] Non c’è moneta per comprare il tempo, non c’è memoria che spenga il tormento, chi ha visto il buio, chi ha visto il vento, sa che ogni addio rimane un lamento. [Ritornello (epico + vocalizzi trap)] “E tu sarai— ohh— la pioggia che cade, sarai la voce— yeah— che non dirà, sarai la mano— ah-ah— che non si tende, sarai la morte e la libertà.” [Strofa 5 (crescente, con cori epici dietro)] Verrà la notte e avrà i tuoi occhi, senza parole, senza più tocchi, sarà la fine di un lungo vizio, sarà un addio senza giudizio. [Outro (sussurrata, malinconica, beat svanisce lentamente)] Scenderemo nel gorgo, muti… Scenderemo nel gorgo… (yeah-yeah, ohh-ohh) |
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi:
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla. Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso. Scenderemo nel gorgo muti. |